24 Nov «Spirito giusto e tanta voglia: che bella la mia Virtus!»
Alla vigilia del match contro il Transvector, abbiamo intervistato il nostro mister Paolo Zanon nel primo appuntamento con il “pre-match gialloverde”.
Complimenti innanzitutto per il debutto vittorioso. Dopo una settimana di lavoro con i ragazzi hai un quadro un po’ più preciso? Cosa hai trovato di valido e cosa secondo te è da migliorare?
Mi ha sorpreso positivamente l’attitudine al lavoro dei ragazzi, nel senso che sono tutti predisposti a lavorare tanto ed a lavorare sodo. Questa è una grandissima cosa… Sicuramente andrà a semplificarmi la vita nelle prossime settimane. Per quanto riguarda le cose da migliorare è un po’ prematuro rispondere: ho fatto solo 4 sedute di allenamento con i ragazzi. Sono molto soddisfatto della vittoria di domenica, arrivata su un campo non proprio facilissimo secondo me. Sono stati bravissimi i ragazzi, i complimenti bisogna farli a loro per come hanno interpretato la gara durante i 90 minuti. Hanno dato quello che avevo chiesto: volevo andare a Belvedere e fare questo tipo di gara ed i ragazzi mi hanno ascoltato perfettamente, l’hanno interpretata nel modo giusto, soprattutto dal punto di vista della mentalità e sotto l’aspetto tecnico-tattico. Abbiamo giocato con un 4-4-2, il modulo che ritenevo meno rischioso e più semplice da fare. Parlando con i miei collaboratori, che conoscono bene i ragazzi, ho trovato appoggio a questa idea. È chiaro che ci sono state prestazioni positive, al di là dell’atteggiamento, e prestazioni non ancora all’altezza visti i mezzi che abbiamo, dato che ritengo che in questa squadra ci siamo un potenziale davvero buono. Dovremmo andare a lavorare su alcuni aspetti: fisico, tattico, tecnico, perché chiaramente in 4 sedute non è che riesci a buttare dentro i concetti che hai in mente. Ci vorrà un mesetto abbondante per vedere i concetti che chiedo io.
Quali sono le difficoltà della prossima partita?
Le difficoltà ci saranno sicuramente, perché verranno qui a Romano per vendere cara la pelle. Dovremmo essere bravi noi ad interpretarla in un certo modo. Sempre con il massimo rispetto per l’avversario, giocheremo partita dopo partita come fosse l’ultima, senza guardare alla classifica, se non fra qualche mese: queste sono le cose che ho detto ai ragazzi. In questo momento c’è l’euforia per la vittoria di domenica, se la sono meritata tutta ed è giusto venire al campo con il sorriso, ma è chiaro che dobbiamo lavorare tanto e migliorare sotto tanti aspetti.
Una domanda a te, Paolo. Com’è stato il rientro sulla panchina?
Non nascondo che un pizzico di emozione c’è stata. Un rientro vero e proprio non è stato, perché per problemi burocratici non sono potuto andare in panchina: ho seguito la squadra dalla tribuna. Però l’emozione c’era. Il calcio mi mancava, altrimenti non sarei rientrato. Sono contento di essere qui con questo gruppo. A me è la prima volta che capita di entrare in corsa: non è mai facile, è una cosa delicata. In questi casi si cerca di entrare in punta di piedi, i tempi però sono stretti, anche perché se c’è una situazione del genere vuol dire che qualche problemino c’è. Devi fare capire subito cosa vuoi e cosa ti aspetti, ma sono stato accolto bene dalla società e dai ragazzi. Per loro non è stato facile, ma ripeto che si sono messi a disposizione. I risultati si potranno analizzare più avanti, ci vuole tempo.