S.S.D. Virtus Romano 1983 | “A tu per tu con…” CHRISTIAN BIASION
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“A tu per tu con…” CHRISTIAN BIASION

“A tu per tu con…” CHRISTIAN BIASION

“A TU PER TU CON…” è un nuovo spazio di approfondimento a 360° con i protagonisti della nostra squadra!
Sogni, ricordi, aneddoti e curiosità per conoscere meglio chi, ogni domenica, ci fa tifare sempre più forte per la VIRTUS ROMANO!

Questa settimana la “RAFFICA DI DOMANDE” tocca a… CHRISTIAN BIASION

Quando sei nato e dove? 01/07/1996 a Bassano del Grappa.
Ruolo? Terzino
Qual è la partita che ricordi con più affetto e perché? Il derby dell’anno scorso contro il Fellette e il motivo è semplice: era la prima volta che indossavo la fascia da capitano.
Un gol che ricordi con particolare affetto? Un gol dell’anno scorso in una partita contro il San Pietro di Rosà, l’ultima partita di andata. Ho segnato all’ultimo secondo di partita e così abbiamo vinto e concluso il girone di andata al primo posto. Era una palla alta che Federico Baggio ha rivolto a me ed io con un tocco velocissimo l’ho buttata dentro. Mancavano 10 secondi alla fine.
Se potessi rigiocare una partita, quale sarebbe e perché? Le partite che rifarei sono le ultime due che abbiamo giocato, perché sono finite entrambe allo stesso identico modo, ovvero a causa di due episodi ci siamo mangiati due partite che potevano andare molto diversamente. L’atteggiamento era quello giusto ad inizio partita, ma subìto il colpo non siamo riusciti a reagire.
Come è nata in te la passione per il calcio? Io ho avuto la sfortuna di iniziare a giocare a calcio molto tardi, perché in gioventù ho sempre fatto nuoto. Lasciato il nuoto ho fatto un paio d’anni di pallacanestro e solo a 12/13 anni ho iniziato con il calcio con gli amici al campetto e da lì è nata la passione.
Hai un giocatore a cui ti ispiri? Io sono un giocatore alla Gattuso, diciamo, anche se abbiamo ruoli diversi. Tanta sostanza e forse un po’ meno qualità.
Quali sono i tuoi primi ricordi legati al calcio? Senza dubbio, anche se ancora non ero un appassionato di calcio, il Mondiale del 2006. Credo sia rimasto nel cuore di tutti, io me lo ricordo benissimo.
Hai un soprannome? Mi chiamano per cognome, Biasion, o lo abbreviano in Biabia.
Qualche domanda sulla vita di spogliatoio. Chi è il più lento tra di voi a farsi la doccia? Ale Zen, senza dubbio. Sono solito lasciargli anche le chiavi dello spogliatoio, in modo che chiuda lui.
Il tuo compagno più elegante, quello che ci tiene di più al look? Edoardo Fiorese.
Il più casinista? Emanuele Farina, questo primato non glielo toglie nessuno.
Qual è il momento più importante legato al calcio e alla tua famiglia? Mio nonno Giovanni mi seguiva nei primi anni quando andavo a giocare a calcio. Ricordo che è venuto a vedere una partita in cui, sempre con la Virtus, giocavamo contro l’Eagles in casa loro. Abbiamo vinto 4-2 ed è una partita che ricordo bene, perché è stata una delle ultime che mio nonno è venuto a vedere, poi per vari problemi non è più riuscito a seguirmi. Lui è mancato quest’anno. In quell’occasione mi fece molti complimenti, perché eravamo riusciti a vincere contro i più forti del campionato.
Qual è la scelta che rifaresti e quella che non rifaresti nel tuo percorso calcistico? Sono molto contento di essere sempre stato alla Virtus, da quando ho iniziato non ho mai avuto altre squadre e credo sia stata una scelta azzeccata. Pentimenti o scelte che guardandomi indietro non rifarei, onestamente non ne ho, se non quella, se potessi riavvolgere il nastro, di cominciare prima a giocare. In questo modo avrei potuto mettere giù le basi molto più lentamente.
Se non avessi fatto il calciatore, quale sport ti sarebbe piaciuto praticare? Avrei proseguito con il nuoto, anche se non a livello agonistico.
Come ti vedi tra 10 anni e dove? A livello personale mi vedo sempre impegnato con la ditta di famiglia, mentre a livello sportivo tra 10 anni mi vedo lì lì tra lo smettere di giocare ed essere dirigente.