09 Set Amichevoli che toccano il cuore nel ricordo di Gastone Sella e Enrico Cherubin
Un ricordo che dal campo è volato in cielo. La Virtus Romano, insieme ad altre società del territorio, ha voluto ricordare GASTONE SELLA e ENRICO CHERUBIN con delle partite amichevoli nella gioranta di sabato. Ecco le immagini più belle dei nostri ragazzini ed un dovuto, quanto sentito, ricordo di due virtussini che non dimenticheremo mai.
Hanno messo le ali e, in un batter di ciglia, sono volati via… Lassù. Per sempre.
Due grandi sostenitori della Virtus Romano, due storie di attaccamento alla famiglia GialloVerde.
Gastone Sella era una “colonna portante” della società. Di primo acchito pareva di trovarsi innanzi ad un uomo austero. Quando scavavi e andavi oltre la corazza, ti rendevi subito conto di avere il privilegio di parlare con una persona pragmatica, estremamente saggia. Grande conoscitore del gioco del calcio, che seguiva con occhio critico, aveva la virtù di guardare dentro le azioni, gli atteggiamenti e di scorgere la “chiave di volta” per ottenere il meglio dai ragazzi. Era la sintesi perfetta tra la tradizione, come custode dei principi educativi, e la modernità, sempre orientato alla ricerca del modo più adeguato per rendere gli atleti consapevoli dell’importanza di alcuni valori, da promuovere in campo e fuori dal campo. Ha seminato tanto nell’ultratrentennale esperienza di dirigente, soprattutto in termini di incoraggiamento; ha ricevuto altrettanto affetto da parte di tanti ragazzotti, ora adulti, che l’hanno considerato, nell’ambiente sportivo, un “padre putativo”.
Enrico Cherubin ha trascorso solo un anno alla Virtus; in così poco tempo, però, la magia del suo carattere ha lasciato un segno indelebile. Era il calciatore che ogni allenatore vorrebbe allenare: umile, propenso all’ascolto, attento, intelligente, tenace. Era bravo, lo sapeva. La sua vera forza, però, stava nel mettere sempre il collettivo al primo posto. Era sorprendente come quel ragazzo avesse la maturità del veterano e lo stile del gentiluomo. Nutriva un amore smisurato per il gioco del calcio. La sua energia, la sua grinta ineguagliabile sapevano contagiarti. Custodiva in sé uno “scrigno” di virtù, oramai molto rare. Un uomo spogliatoio ed un esempio da seguire per i ragazzini che sognano l’approdo in Prima Squadra.
“The show must go on…” Si direbbe così nel gergo dello spettacolo. È stato straziante ricevere la notizia della loro dipartita, un durissimo colpo da “ammortizzare”, perché hanno lasciato un grande vuoto nella nostra comunità.
Il filo invisibile, che ci lega eternamente a loro, è il pallone. Così, da quando non sono più accanto a noi, abbiamo cercato di ricordarli con dei tornei riservati a squadre dell’Attività di Base… lì dove ci sarebbero stati tanto d’aiuto per infondere alle giovani leve e alle loro famiglie i valori autentici del gioco del calcio: il senso di appartenenza, la passione, la responsabilità.
Il ricordo tocca le corde dell’anima e scende sempre un velo di tristezza in occasione di queste manifestazioni giovanili. La presenza, il sorriso, la spensieratezza di tanti bambini nel rincorrere la palla, la gioia per un gol sono, però, il segno che la memoria di chi ha fatto, nel suo piccolo, qualcosa di grande per un’associazione sportiva, va mantenuta viva.